Finale Emilia

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Finale Emilia
comune
Finale Emilia – Stemma
Finale Emilia – Bandiera
Finale Emilia – Veduta
Finale Emilia – Veduta
Il palazzo municipale fotografato da Paolo Monti nel 1976
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Modena
Amministrazione
SindacoMarco Poletti (PD) dal 18-10-2021
Territorio
Coordinate44°49′54.66″N 11°17′44.66″E / 44.83185°N 11.29574°E44.83185; 11.29574 (Finale Emilia)
Altitudine15 m s.l.m.
Superficie105,13 km²
Abitanti15 021[2] (31-8-2023)
Densità142,88 ab./km²
FrazioniCanaletto, Massa Finalese, Reno Finalese, Casoni di sopra, Casoni di Sotto, Casumaro, Salde Entrà
Comuni confinantiBondeno (FE), Camposanto, Cento (FE), Crevalcore (BO), Mirandola, San Felice sul Panaro
Altre informazioni
Cod. postale41034;

41035 (Massa Finalese)

Prefisso0535
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT036012
Cod. catastaleD599
TargaMO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 189 GG[4]
Nome abitantifinalesi
PatronoBeata Vergine delle Grazie
Giorno festivo8 settembre [1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Finale Emilia
Finale Emilia
Finale Emilia – Mappa
Finale Emilia – Mappa
Posizione del comune di Finale Emilia all'interno della provincia di Modena
Sito istituzionale

Finale Emilia (Al Finàl in dialetto finalese[5], Al Finèl in dialetto modenese) è un comune italiano di 15 021 abitanti[2] della provincia di Modena in Emilia-Romagna, di cui costituisce il più orientale comune della provincia, e fa parte dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Finale gode di un tipico clima temperato continentale della pianura padana e delle medie latitudini. Come nel resto della pianura circostante, gli inverni sono moderatamente rigidi, poco piovosi e con giornate di nebbia; le estati sono calde ed afose nei mesi di luglio e agosto, con temperature che possono salire oltre i 35 °C e con precipitazioni a carattere temporalesco; le primavere e gli autunni sono generalmente piovosi.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Finale deriva da locus finalis, che significa luogo di confine. Posto attualmente al confine tra le province di Modena e di Ferrara, il nome è in relazione con la sua posizione che anche anticamente era posta al confine del Ducato di Modena e lo Stato pontificio. Fino al 1863 si chiamava Finale di Modena, poi con la sua inclusione nel Regno d'Italia fu definitivamente chiamato Finale Emilia[7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Sant'Agostino, costruita nel 1607.

Il territorio finalese costituisce da sempre una zona di confine con una storia che si perde nella notte dei tempi: i primi insediamenti urbani di cui si hanno testimonianze risalgono all'Età del Bronzo. L'aspetto strategico che riveste il territorio finalese era già ben noto ai tempi dei Romani che vi si insediarono fra il II e il IV secolo fondando forse quella Forum Alieni menzionata da Tacito nelle sue Historiae.

Il primo documento ufficiale in cui si fa esplicita menzione a Finale risale al 1009, in particolare il documento cita il castello finalese menzionato come oggetto di scambio fra il vescovo di Modena Varino e l'abate di Nonantola Rodolfo.

Risale, comunque, al 1213 la nascita ufficiale dell'abitato finalese cioè quando gli abitanti di Ponteduce, durante la guerra fra Salinguerra Torelli e il marchese Aldobrandino d'Este, si unirono ai militari di stanza al Castrum finalis, determinando in seguito, l'ampliamento dell'abitato e la fondazione del Comune di Finale, che trovò espressione concreta nell'innalzamento della Torre del Popolo di Modena o Torre dell'Orologio. Dalla fine del XIII secolo le sorti di Finale si legano indissolubilmente a quelle di Modena che in questo periodo passa sotto il dominio degli Estensi.

Alla fine del XV secolo cominciò a svilupparsi il nucleo civile ed economico del paese includendo piccole fabbriche artigianali dedite principalmente alla lavorazione della lana, del cuoio e del vetro. Nella prima metà del XVI secolo il duca Ercole II d'Este, su richiesta degli stessi finalesi, fece abbattere le mura cittadine in modo da dare maggiore spazio alle locali attività industriali. Nel 1598 il duca Cesare d'Este, costretto a cedere Ferrara al Papa, si rifugiò a Finale, che, grazie all'ospitalità dimostrata ricevette il titolo di Finale Fedelissimo.

Il XVIII secolo fu funestato da guerre e distruzione e nella zona si avvicendarono le truppe di diverse fazioni fino a quelle francesi di Napoleone. Il periodo fu particolarmente duro per Finale e per le zone circostanti, ciononostante la vitalità economica e commerciale del paese non venne mai meno, particolarmente intensa fu l'attività bancaria gestita dalla comunità ebraica locale: una delle più radicate ed importanti della zona del modenese.

Ad ulteriore riconoscimento dell'importanza economica e culturale raggiunta, il 30 gennaio 1779 il duca Francesco III concesse a Finale il titolo di Città. Nel 1805 Finale fu inclusa nel Regno d'Italia costituito da Napoleone. Successivamente il Congresso di Vienna restituì Finale al dominio degli Estensi che lo mantennero fino all'incorporazione di Finale nel Regno d'Italia.

Nel 1886 vi avviene la fondazione della prima cooperativa in provincia di Modena e fra le prime in Italia denominata "Associazione degli operai braccianti e scariolanti di Finale Emilia". Finale Emilia era storicamente considerata un'importante "città d'acqua" per la navigabilità del fiume Panaro, chiamata dagli Este la piccola Venezia[8], e quando alla fine del XIX secolo il fiume Panaro cambiò il suo corso, l'agricoltura divenne il cardine dell'economia della cittadina e dei suoi dintorni, fino alla seconda metà del XX secolo, quando con la costruzione del polo industriale sorsero numerose industrie[9].

La città godeva di una propria nobiltà civica, con tanto di libro d'oro della nobiltà, composta da quelle famiglie che per vari motivi avevano contribuito alla storia della città. La Consulta araldica del Regno d'Italia riconobbe la nobiltà civica di Finale Emilia e di contesto entrarono a far parte dell'Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana[10].

La prima presenza ebraica a Finale risale al 1541, quando Isacco da Norsa, banchiere ferrarese, assieme ai soci Davide da Modena e Giuseppe Lanternaro, ottenne dal duca Ercole II la condotta del banco feneratizio.[11] Anche nuclei di ebrei non banchieri si stabilirono a Finale, specialmente in seguito al trasferimento della capitale del Ducato estense da Ferrara a Modena (1598). Ciò porto all'espansione del gruppo ebraico: nel 1661 si ricordavano così 29 ebrei maschi adulti, ai quali sono da aggiungerne altri. Il totale della popolazione ebraica a F. a metà del '600 fu stimato intorno ad un centinaio di individui, numero che crebbe di alcune decine di unità verso la fine del secolo[12]

Molti banchieri furono anche mercanti di biade. Essi avevano stretti legami con i correligionari dei territori veneti, mantovani e ferraresi. Altri merci preferite dagli ebrei di Finale furono i drappi, in particolare quelli di seta. Ma gli israeliti commerciavano anche in altre cose, come i viveri, il vino ed i grani.

Nei primi anni del '600 la sinagoga era in un oratorio privato, cioè una stanza nella casa del banchiere Emanuele Lanternaro. Nel corso del secolo la comunità si accrebbe tanto, che gli ebrei furono costretti a servirsi di un edificio apposito. La nuova sinagoga fu costruita nella casa della vecchia sinagoga, ma di dimensioni più ampie. Ciò successe nonostante l'opposizione dell'Inquisizione. Più tardi, nel 1678, gli ebrei utilizzarono un secondo oratorio in una strada vicina alla prima, in una via che in seguito divenne la Strada della Scola.

Il dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Sul finire della seconda guerra mondiale, nella notte tra il 22 e il 23 aprile 1945, la V Armata statunitense e la VIII Armata britannica, dopo violenti scontri conclusero l'accerchiamento delle truppe tedesche poste a difesa di Bologna. Il congiungimento delle due armate sul Fiume Panaro nei pressi di Finale verso Bondeno, comportò la perdita di oltre 40 000 uomini dell'Asse e il collasso della Wehrmacht in Italia. Nella battaglia perì, tra gli altri, il comandante della 65. Infanterie-Division, il generale Hellmuth Pfeifer. Questa azione è stata considerata, l'ultima operazione bellica di rilievo nella campagna d'Italia da parte del generale Harold Alexander (comandante in capo delle truppe alleate nella penisola). Nel corso dei combattimenti i tedeschi minarono un gran numero di abitazioni di Finale Emilia, distruggendo quanto non era stato ancora colpito dai precedenti bombardamenti alleati. Molti finalesi tentarono disperatamente di impedire questa azione, i combattimenti strada per strada furono particolarmente feroci. La superiorità numerica dei tedeschi ebbe ragione del valore dei locali, ma gli Alleati guadagnarono forse quel tempo prezioso per accerchiare e sconfiggere il nemico.

Nel 2012 il patrimonio artistico di Finale Emilia è stato gravemente danneggiato dal terremoto che ha colpito tutta la Bassa modenese. Le scosse hanno causato il crollo della Torre dei Modenesi in piazza Baccarini, di buona parte della Rocca Estense, del palazzo Veneziani e della parte superiore del duomo. La maggioranza dei danni si è avuta con la scossa del 20 maggio, mentre quelle successive hanno causato danni minori; Finale Emilia fu proprio epicentro della scossa principale del 20 maggio, di magnitudo 5.9[13].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La Rocca Estense fotografata da Paolo Monti nel 1976
Torre dei Modenesi intorno al 1930

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Interno del Teatro Sociale

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Castello delle Rocche, detto anche "Rocca Estense", di particolare rilievo, il cui corpo quadrilatero è munito di torri, sulle quali spiccano le aquile estensi e del mastio. Come altri monumenti è rimasto gravemente danneggiata dal terremoto del 20 maggio 2012.
  • Torre dei Modenesi, o come la chiamavano gli abitanti Torre dell'Orologio, fu costruita nel 1213 (e già simbolo della città), avrebbe compiuto 800 anni nel 2013. Diventò il simbolo del terremoto che dopo varie scosse la fece crollare quasi completamente il 20 maggio 2012.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022, gli stranieri residenti sono 2.233, pari al 14,88% della popolazione.[16]

Lingua e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla lingua italiana, a Finale Emilia è utilizzato il locale dialetto finalese, appartenente al gruppo ferrarese della lingua emiliana.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Finale Emilia rispecchia le tradizioni emiliane in molti piatti preparati nella cittadina; tipicamente di Finale sono l'anicione, un distillato a base di anice, e soprattutto la sfogliata, talvolta conosciuta come "torta degli ebrei" o "tibuia". Sulla sua preparazione, a base di farina, strutto e formaggio grana ancor oggi si mantiene un certo riserbo, come vuole la tradizione. Nei secoli scorsi infatti, questa ricetta era conosciuta solo dagli ebrei residenti in zona, e da loro era segretamente custodita; tuttavia, nel 1861, un ebreo divenuto cattolico di nome Mandolino Rimini, decise di rivelarla ai cristiani per vendicarsi del disprezzo che gli ebrei avevano maturato nei suoi confronti, dopo la sua conversione[9].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il gonfalone comunale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 maggio 1975 2 aprile 1990 Mario Pio Silvestri Partito Socialista Italiano sindaco [17]
26 aprile 1990 17 ottobre 1990 Fausto Vergnanini lista civica sindaco [17]
18 ottobre 1990 12 maggio 2001 Alfredo Sgarbi PCI, PDS Sindaco [17]
13 maggio 2001 14 maggio 2011 Raimondo Soragni Democratici di Sinistra Sindaco [17]
15 maggio 2011 20 giugno 2016 Fernando Ferioli Lista civica Sindaco [17]
20 giugno 2016 18 ottobre 2021 Sandro Palazzi Lega Nord - Fratelli d'Italia Sindaco [17]
18 ottobre 2021 in carica Marco Poletti PD Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Finale Emilia è gemellata con:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.chiesamodenanonantola.it/finale-emilia-celebra-la-beata-vergine-delle-grazie/
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Finàl paés, su finalenews24.it, finalenews24. URL consultato il 16 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2014).
  6. ^ a b Classificazione sismica e climatica, su tuttitalia.it. URL consultato il 3 giugno 2012.
  7. ^ Balboni Maria Pia (2005), p. 1.
  8. ^ FinalEstense. Finale, Città del Rinascimento Archiviato il 19 novembre 2014 in Internet Archive. historiavivens.eu
  9. ^ a b Finale Emilia centrodata.com - Finale Emilia
  10. ^ Elenco Ufficiale (definitivo) delle Famiglie Nobili e Titolate del Modenese 1901, Giuseppe Civelli, Roma.
  11. ^ Finale in Ebraica Judaica
  12. ^ Maria Pia Balboni, Ebrei del Finale, p. 9 e segg.
  13. ^ Terremoto del 20 maggio 2012 Archiviato il 31 ottobre 2012 in Internet Archive. Protezione Civile
  14. ^ Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo Apostoli, su romeastrata.it. URL consultato il 27 ottobre 2020.
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  17. ^ a b c d e f Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su Dipartimento per gli affari interni e territoriali. URL consultato il 26 maggio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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